Lo studio e la pratica della Kabbalah hanno un obiettivo primario: aiutare a riportare l'anima alla Divinità. Per ogni Sefirah ("emanazione") esiste un attributo etico corrispondente nel comportamento umano. La persona che si dedica al perfezionamento di questo attributo viene integrata nel mondo mistico delle Sefirot. Il raggiungimento di questo livello superiore è noto come il processo di devekut, l’adesione mistica a Dio.
A dire il vero, ci sono diversi livelli di devekut da raggiungere. Quanto ci si possa avvicinare a Dio si vede attraverso l'immagine di salire i pioli di una scala. Ciò suscitò un serio dibattito tra i cabalisti. Qual era un attributo più degno: il timore di Dio o l'amore di Dio? Molti cabalisti ritenevano che l'adorazione di Dio nel "puro, sublime timore" rappresentasse un livello di realizzazione più elevato rispetto all'adorazione di Lui nell'amore. Isacco il Cieco affermò: "Il compito principale dei mistici è espresso nel comandamento: 'E vi unirete a Lui' (Deut. 13:5). E questo è un principio centrale della Torah, della preghiera e della recitare le benedizioni, armonizzare il proprio pensiero con la propria fede come se fosse attaccato ai mondi superiori, congiungere Dio nelle Sue lettere e collegare le dieci Sefirot in Lui come una fiamma è unita a un carbone."
Nachmanide definì devekut come lo stato d'animo in cui "ricordi costantemente Dio e il Suo amore, né distogli da Lui il tuo pensiero". Quindi un vero "mistico" è sempre concentrato sulla sua relazione con Dio, anche quando parla con qualcun altro. Questa persona divinamente diretta diventa idonea a ricevere lo spirito divino. Meir ibn Gabbai ha scritto: "Quando lo spirito ritorna alla Sorgente, si attacca alla luce celeste da cui deriva, e i due diventano uno".
La Devekut unisce il senso della beatitudine e dell'intima unione, anche se non elimina del tutto la distanza tra la creatura e il suo Creatore. Anche i cabalisti più estremisti erano attenti a evitare una dottrina che promettesse la completa unificazione dell'anima e di Dio. Nel pensiero di Isacco d'Acri il concetto di devekut assume un carattere contemplativo, estatico.
Esisteva un metodo pratico per ottenere questa mistica "scissione"? L'adempimento delle mitzvot, i "comandamenti", ha fornito un percorso diretto verso la Divinità? Questo è stato un percorso verso il completamento, anche se tortuoso. Nel regno della Kabbalah, la preghiera funge da veicolo ultimo per l'ascesa mistica. I più grandi cabalisti erano tutti grandi maestri di kavvanah, la preghiera dell'"intento".