L'apprezzamento dell'esistenza inconoscibile ma eterna di Dio è espresso dai cabalisti con il termine Ein-Sof (l'"Infinito"). In sorprendente contrasto, i mistici postulano la prima manifestazione dell'Ein-Sof come Ayin ("Il Nulla"). Sebbene inizialmente confonda, questo "nulla" descrive la barriera che si trova di fronte ai nostri intelletti umani quando si sforzano di comprendere la Divinità. Siamo limitati nella nostra capacità di comprendere la manifestazione di Dio, e quindi il "nulla" è lo specchio appropriato del concetto di "infinità"..”
Ciò porta alla seguente deduzione: Dio, che è chiamato Ein-Sof rispetto a se stesso, è chiamato Ayin rispetto alla sua prima rivelazione. È la comprensione di questo ordine della creazione che ribalta la dottrina classica della creatio ex nihilo (" creazione dal nulla”) sulla sua testa. Nella visione mistica questa antica formula latina viene interpretata come creazione dall'interno di Dio stesso. Uno dei grandi commentatori rabbinici medievali, Nachmanide, celebre cabalista, affronta il tema della creatio ex nihilo nel suo senso letterale, cioè come libera creazione della materia primordiale da cui tutto è stato fatto. Allo stesso tempo, Nachmanide utilizza il termine Ayin nel suo commento al racconto della Creazione della Genesi, per sottolineare il significato mistico del testo, il quale afferma che tutte le cose emergono dal nulla assoluto di Dio.
Un’altra teoria suggerisce che esistano soprattutto i poteri dell’emanazione divina “tre luci nascoste” che non hanno inizio, ma servono come “la radice di tutte le radici”. Allo stesso tempo, come nel caso dell'Ayin ("il nulla"), sono al di là della nostra portata intellettuale. Le tre luci iniziano con una luce interiore primordiale che si diffonde attraverso la radice nascosta, accendendo le altre due luci. Insieme, queste tre le luci costituiscono un’unica essenza e un’unica radice “infinitamente nascosta”. Ciò che si forma allora è una trinità cabalistica che precede l'emanazione delle dieci Sefirot ("Emanazioni"). Le tre luci sono chiamate "Splendori" e servono come radici delle tre emanazioni superiori.
Si ritiene che questa teoria delle "tre luci nascoste" sia emersa dalla necessità di rendere le dieci Emanazioni conformi ai tredici Attributi di Dio. Che i cristiani in seguito trovassero questi "tre grandi" come un'allusione alla loro dottrina della trinità è ciò non sorprende, anche se qui nulla suggerisce alcuna relazione con le persone e la personalizzazione di quella famosa configurazione non ebraica. Nel contesto mistico, questi “Splendori” trovavano una nicchia tra l'Ein-Sof e le Sefirot.