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Risorse - La vita nell'Europa dell'Est

La Polonia sembrava attrarre molti immigrati ebrei grazie ai privilegi speciali concessi loro a partire dal XIII secolo. Arrivarono così tanti ebrei che iniziarono una nuova cultura e persino una nuova lingua, lo yiddish, un misto tra tedesco ed ebraico. Erano commercianti ed erano abbastanza benvenuti nella comunità. La cultura ricominciò a fiorire fino alla ribellione dei cosacchi del 1648, quando si tentò di sradicare tutti gli ebrei dall'Ucraina. Alcuni rapporti dicono che furono uccisi oltre 100.000 ebrei. Da quel momento in poi la vita divenne dura e gli ebrei polacchi videro ciò che era loro accaduto simile a quello che era accaduto ad altri ebrei in Spagna nel 1492. Gli ebrei iniziarono lentamente a spostarsi verso ovest attraverso la Germania. Nell'antico ebraico, la Germania era conosciuta come "Ashkenaz", e quindi gli ebrei che vivevano lì, o gli ebrei di oggi che hanno antenati venuti da quelle parti, sono chiamati ebrei ashkenaziti.

L'esodo degli ebrei dalla Polonia non fu così grande da distruggere la comunità: nel XIX secolo, infatti, metà degli ebrei del mondo vivevano in Polonia, il che fu uno dei fatti più tragici dietro il virtuale sradicamento della comunità ebraica polacca dal paese. Olocausto.

Gli ebrei in Germania erano per il momento abbastanza benvenuti e potevano viaggiare, anche se in modo limitato, verso alcune città dove tendevano a centralizzarsi. Alcuni ebrei arrivarono fino ai circoli più alti (ad esempio, i tribunali tedeschi), il che contribuì a mantenere un rapporto migliore tra tedeschi ed ebrei. Ma l’immigrazione preoccupava la Germania, i cui cittadini diventavano sempre più poveri, e cominciò ad apparire un contrasto diretto tra lo stile di vita degli ebrei e quello dei tedeschi. Entro la fine del XVIII secolo c'erano ebrei in Inghilterra, Olanda e nelle parti orientali della Francia.

Ci fu una certa mescolanza tra ashkenaziti e sefarditi, sebbene le sinagoghe fossero normalmente diverse e le usanze ampiamente diverse (i sefarditi, ad esempio, non parlavano yiddish).

In Russia, invece, la vita era molto diversa. Gli attacchi pogrom erano frequenti e le leggi contro gli ebrei erano dure. Nel 1903 fu creato un documento che avrebbe dovuto favorire la difficile situazione degli ebrei: i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion". Questo documento, rivelatosi falso molti anni fa, è stato tradotto in molte lingue diverse e distribuito in tutta Europa. Ha portato il lettore a credere che gli ebrei stessero progettando di conquistare il mondo e affermava di fornire i piani su come ciò sarebbe stato fatto. Inutile dire che ciò ebbe un effetto catastrofico sull’immagine degli ebrei, che furono improvvisamente visti come cospiratori e malvagi.

Glasnost e Perestrojka erano concetti molto nuovi nella storia russa, nati alla fine degli anni '80 e solo allora alla maggior parte degli ebrei fu permesso di lasciare la Russia, in precedenza trattenuta lì a causa della pretesa di essere a conoscenza dei segreti di stato.