Tre buoni leader sorsero per Israele: Mosè, Aronne e Miriam (Ta'anit 9a).
Chi sono le sette profetesse? Sarah, Miriam, Debora, Hannah, Abigail, Huldah ed Ester (Megillah 14a).
Perché Miriam stava da lontano per vedere cosa ne sarebbe stato del suo fratellino Mosè? Perché ha profetizzato: "Mia madre è destinata a partorire un figlio che redimerà Israele" (Shemot Rabbah 1:22).
Un libro si chiude; se ne apre un altro. Alla fine del racconto della Genesi, i discendenti di Giacobbe e Giuseppe sono ben sistemati in Egitto. Sfortunatamente, il loro mandato sicuro è un miraggio. Un nuovo Faraone sale al trono e gli ebrei vengono ridotti in schiavitù e perseguitati. In effetti, tutto l’Egitto diventa un’economia schiavistica, poiché in cima alla piramide risiede un dio/re.
Entra Miriam, che, non diversamente dall'Elisabetta del Nuovo Testamento (la madre di Giovanni Battista, che annunciò la nascita del salvatore cristiano), ha la prescienza della grandezza di Mosè. Quando la madre di Miriam, Iochebed, mette Mosè in un'arca di giunchi e la pone nel Nilo, Miriam insegue la minuscola nave e, dopo averla vista portata a riva dalla figlia del faraone, convince l'erede reale ad assumere la madre di Mosè come balia.
In questo modo la strada verso il futuro di Israele è stata spianata. Sebbene alla fine Mosè venga portato a casa del faraone e cresciuto come un principe egiziano, il suo pabulum era ebreo. Ancora più significativo, il legame con sua sorella non viene mai interrotto. Miriam è a capo della nascente nazione; quando gli accampamenti d'Israele viaggiavano nel deserto, non si muovevano finché Miriam non li precedeva.
Secondo il Midrash, Miriam diede alla luce Bezalel, il brillante architetto del tabernacolo del deserto di Israele. Da Bezalel venne la casa di Davide. Questo era un complimento al suo dono di profezia e saggezza. Ma a volte era troppo schietta. Nel capitolo dodici del libro dei Numeri lei e Aronne parlano contro Mosè perché aveva sposato sconsideratamente una donna cusita. Per questo peccato di calunnia il Signore ricopre la sorella di Mosè di macchie bianche di lebbra. Mosè implora il Signore di mostrare misericordia e Miriam viene perdonata. Chiaramente il suo amore e la sua lealtà nei suoi confronti avevano la meglio sulla gelosia che lei aveva mostrato nei suoi confronti. Considerando l'insieme delle circostanze che circondano la nascita di Mosè, il fratellino ormai adulto, innegabilmente il più grande servitore del Signore, non solo è stato caritatevole, ma anche corretto nell'esercitare il suo potere di perdono. Potrebbe essere stata chiamata "Miriam" perché al momento della sua nascita gli egiziani cominciarono ad "amareggiare" la vita degli israeliti, ma il suo senso di bontà, il suo intuito profetico, la sua formidabile lealtà verso i fratelli e il suo popolo, la pongono al gradino più alto dei più grandi eroi di Israele. Miriam, la profetessa.