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Risorse - Abacuc I

Il profeta Abacuc chiese al Santo, Benedetto sia Lui: "Maestro dell'Universo, se una persona impara molto e un'altra poco, la sua ricompensa sarà uguale nel mondo a venire?" Il Santo, Benedetto sia Lui, rispose: “No, ciascuno sarà ricompensato secondo la sua condotta”. Poiché Abacuc pronunciò ulteriori parole e chiese perché i giusti sembrano essere puniti e i malvagi sembrano essere ricompensati, il Signore gli mostrò tutte le misure della giustizia divina che erano state rivelate a Mosè, il padre della saggezza e il padre dei profeti, che aveva posto una domanda simile. Gli mostrò i pesi e la bilancia della giustizia divina (Tanna d'Bei Eliyahu Zuta 12).
Seicentotredici precetti furono raccontati a Mosè sul Sinai. Abacuc venne e sottolineò un principio: "L'uomo giusto vivrà secondo la sua fede" (Abacuc 2:4) (Makkot 24a).
Ci sono quattro che pregarono e parlarono duramente al Signore a causa del loro amore per Israele: Geremia, Abacuc, Davide e Mosè (Shocher Tov 90:2).


A volte il mondo può svelarsi in breve. Abacuc occupa solo tre capitoli della Bibbia, ma le sue commoventi profezie e il suo esaltato linguaggio di preghiera ricordano il libro dei Salmi. Pathos, liturgia, delusione, paura, ansia: questi temi classici del nostro popolo sofferente sono trasmessi da Abacuc con una particolare nota ebraica di ululato.
I Caldei, parenti degli Aramei, sono il punto focale di questo profeta. Ma al di là dei dettagli si trova l’eterna domanda: perché, o Dio, il male supera il bene? Inserito in un contesto moderno: perché le cose buone accadono alle persone cattive? È interessante notare che Abacuc propone una risposta: alla fine dei giorni, i malvagi cadranno, ma “il giusto vivrà secondo la sua fede” (Abacuc 2:4).
L'ultima delle parabole di Abacuc illustra il destino degli idolatri: Guai a colui che dice al legno: 'Svegliati', alla pietra muta: 'Alzati!' Questo può insegnare? Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento, e non vi è alcun soffio in mezzo ad essa.
Ma il Signore è nel suo tempio santo;
Taccia davanti a Lui tutta la terra (Abacuc 2:19-20).
In netto contrasto, il capitolo tre inizia immediatamente con le suppliche del profeta. È una supplica sofisticata, umile, simile a un Salmo, rivolta al Signore nella speranza di evocare sia la Sua compassione che la Sua benedizione. I temi della Creazione di Dio, della Redenzione di Israele da parte di Dio e della Sua punizione dei malvagi risuonano in tutta la concisa liturgia. Abacuc spiega, poeticamente, l'ansia del suo popolo di fronte a un male così assoluto, ma infine, esultando, invoca una fiducia e una fede incrollabili nel Signore:
Dio, il Signore, è la mia forza,
ed Egli rende i miei piedi come cerve. piedi.
Ed Egli mi fa camminare sui miei alti luoghi (Abacuc 3:19).
Invertendo la tipologia del libro dei Salmi, Abacuc conclude il suo libro con una dedica formale:
“Per il Condottiero. Con la mia musica d'archi” (Abacuc 3:19). Come se non lo sapessimo. Abacuc ha toccato la corda perfetta.