Scopri la Saggezza degli autentici Maestri della Cabala
Risorse - Amos

Tutti i profeti erano ricchi.
Amos possedeva bestiame e aveva sicomori nelle pianure (Nedarim 38a).
Lo chiamavano “il balbuziente” perché balbettava (Vayikra Rabbah 10:2). Seicentotredici precetti furono raccontati a Mosè sul Sinai.
Amos venne e ne sottolineò uno: “Cercatemi e vivrete” (Amos 5:4) (Makkot 24a). È venuto con le classiche credenziali del profeta: origini umili e paura di castigare il suo popolo. Dice al sacerdote Amatsia: “Io non ero un profeta, né ero figlio di un profeta; ma ero pastore e coltivatore di sicomori (Amos 7:14). Eppure, di fronte alla sfida e alla missione divina, non ci fu profeta più potente o più potente nel castigare il popolo d'Israele:
Il Signore ruggisce da Sion e fa sentire la sua voce da Gerusalemme; E i pascoli dei pastori saranno in lutto, e la vetta del Carmelo seccherà (Amos 1:2).

Le visioni di Amos sulla distruzione di Israele sono varie e potenti. È sconvolto dalle distinzioni di classe esistenti nella cultura urbana e condanna, senza attenuanti, una società che era diventata grassa, pigra e idolatra. Ciò sarebbe stato risolto, adombra il profeta, attraverso una duplice punizione, da parte di Dio e della nazione dell'Assiria. Le illustrazioni di Amos del piano di Dio sono straordinariamente vivide. Locuste, fuoco, demolizione delle mura della città, profanazione dell'altare, tutto si contrappone alla debole supplica del profeta per il benessere del suo popolo. Anticipando la tragedia, Amos si chiede: “Come resisterà Giacobbe? perché è piccolo”. Il Signore risponde: «Non avverrà» (Amos 7,2-3). Ci sono piccole voci e ci sono grandi. Amos, nonostante la sua umiltà, raggiunge la grandezza, sia nel tono che nelle immagini. Mescolando metafore agrarie e urbane, Amos descrive l'ira del Signore contro Israele:
Così dice il Signore: Come il pastore libera dalla bocca del leone due gambe o un pezzo di orecchio, così faranno i figli d'Israele che abitano in Samaria. Fuggi con l'angolo di un divano e la gamba di un letto (Amos 3:12).
La raffica delle raffiche profetiche di Amos tuona; infine, con quattro versetti rimasti nell'ultimo capitolo, Amos offre il tipico “conforto” profetico (nechemta). Il ritorno all'agronomia, forma di esistenza più primitiva, è esaltato dal pastore profondo:
E pianteranno vigne, e ne berranno il vino; Coltiveranno giardini e ne mangeranno il frutto e io li pianterò nella loro terra e non saranno più sradicati dalla terra che io ho dato loro, dice il Signore tuo Dio (Amos 9:14- 15).
Quando Israele sarà redento, il pastore di un tempo potrà ritornare al suo gregge.