"La parte carnosa del calcagno di Adamo eclissava il globo del sole" (Zohar 1:142b).
"Quando il Santo, Benedetto sia Lui, stava per creare Adamo, l'Attributo della Bontà disse: 'Che sia creato', ma l'Attributo della Verità disse: 'Che non sia creato.' Dio prese la Verità e la gettò a terra. Gli angeli ministranti dissero davanti al Santo: 'Perché disprezzi la Verità?' Mentre gli angeli ministeriali discutevano sulla questione, il Santo creò Adamo" (Genesi Rabbah 8:5).
Anche all'inizio della creazione di Dio c'era complessità. Adamo, che fu portato dalla terra (adamah) nel giorno di Rosh Hashonah (come ci racconta la Tradizione, che non conosce limiti di storia e di tempo) era la più preziosa di tutte le creature di Dio, più vicina a Dio di quella degli angeli ministranti. Era più grande di tutte le successive creazioni umane. Fino al peccato, Adamo si estendeva fisicamente dalla terra al cielo. Dopo che lui ed Eva disobbedirono all'Onnipotente, il Santo pose le Sue mani su Adamo e lo sminuì.
L'idea dell'essere umano perfetto è sempre stata limitata e, a causa dei suoi limiti e della natura corporea indigena dell'uomo, Dio quasi sicuramente avrebbe trovato da ridire su Adamo e tutta la sua progenie. Eppure la ricerca della perfezione, spirituale e religiosa, nonostante l’impossibilità di raggiungerla, è stata inserita nelle prime pagine del racconto biblico. Eppure anche quell'idea nobile, seppure irraggiungibile, era già mitigata da un'altra idea, esposta nella parabola della Genesi Rabbah sopra citata, secondo cui l'esistenza stessa dell'uomo è fondata sulla tomba in cui è imprigionata la Verità. Il primo uomo dovette la sua esistenza alla misericordia di Dio. Il messaggio? Bisogna sacrificare la veridicità per amore e compassione.
La controparte a ciò è la ricerca della Verità da parte dell'uomo, che impiega tutta l'intelligenza e la percezione donategli da Dio, nonostante viva in un mondo di falsità. Nessun altro essere umano, infatti, nella storia ha ricevuto nella realtà una lezione più dura di Adamo, poiché fu espulso dal Paradiso e discese nelle bassezze del mondo, conoscendo il bene e il male, la purezza e il peccato, la compassione e la crudeltà che ha invaso ogni essere umano. Il fatto che Adamo abbia camminato in entrambi i mondi - conosciuto la realtà sia del Cielo che della Terra - ha creato per tutta la civiltà - passata, presente e futura - un paradigma per il comportamento umano. L'uomo e la donna sono sicuramente il coronamento della creazione di Dio. Eppure la loro stessa esistenza, la loro esperienza dell’attrazione delle ricompense e dei piaceri terreni e celesti, è stata afflitta da tante difficoltà, ansia e senso di colpa quanto da discernimento, amore e benedizione. Percepire la bontà della Creazione ma non percepire la difficoltà intrinseca della condizione umana fin dall'inizio e all'inizio del racconto biblico significherebbe semplificare eccessivamente l'intento della Bibbia, che ha sempre riconosciuto la nostra tendenza a cadere ogni volta sulla terra cerchiamo di ascendere verso il cielo.